Il lifting chirurgico del volto è un intervento che in realtà comprende lifting di aree diverse (frontale), (oppure cervico-facciale per guance e collo), (oppure temporale per zigomi e zampe di gallina) (oppure il nuovo lifting "verticale" chiamato R.A.R.E.) (come pure il MACS lift), cioè lifting di aree diverse che è possibile eseguire singolarmente in modo da trattare aree diverse in maniera separata, cioè al bisogno (“a la carte”).
Oppure il lifting può essere "globale" ed intervenire sull'intero volto, ed essere quindi un intervento con un "peso biologico" importante per il paziente.
Qualunque "vero" intervento di lifting comprende sempre il lifting sia della cute che dello strato muscolo-tendineo che sta sotto la pelle. (vedi oltre, l'esempio della "coperta"). E' fondamentale per risolvere in maniera definitiva il "crollo" della cute del volto, dovuto sia all'età che alla eccessiva esposizione al sole, ma senza alterare la normale attività della muscolatura mimica che da espressione al volto.
Il risultato permette di ridatare indietro nel tempo l'orologio dell'età del volto. Esistono anche dei lifting parziali (mini lifting) e lifting con mezzi di sospensione (Endotine) che possono essere eseguiti in una Day Surgery attrezzata, con dimissione in giornata: essi agiscono sempre sia sulla pelle che sullo strato muscolo-tendineo sottocutaneo, e perciò hanno un valido sostegno che durerà nel tempo. Questi mini lifting e l'Endotine agiscono molto bene sul viso e sul collo, ma sono sempre e comunque dei "lifting" che hanno richiesto un vero scollamento ! (vedi oltre, per l'esempio della "coperta"). Il loro vantaggio è quello di interessare aree limitate del viso, e di poter essere combinati tra loro (senza dover fare un unico "grande" lifting cervico-facciale). Infatti, se uniti ad un lifting temporale, permettono di ottenere sul viso dei risultati sorprendenti con una chirurgia che diventa una "scultura" del volto e che tutto sommato è "ambulatoriale" e cioè con un precoce ritormo al sociale dei pazienti.
Lifting Verticale e Collo PRIMA | Lifting Verticale e Collo DOPO |
D'altra parte, se il ringiovanimento del viso è sempre più richiesto ormai non solo dalle donne ma anche dagli uomini, ed i trattamenti non chirurgici (filler, peelings, iniezioni di aminoacidi e vitamine, laser) ottengono buonissimi risultati migliorando la qualità della pelle, non si può tuttavia attribuire a questi trattamenti non chirurgici un'azione contro il rilassamento della pelle, un'azione cioè che risollevi i tessuti facciali che col tempo tendono a rilassarsi.
Invece, la associazione con il Botox è addirittura consigliata in associazione, per esempio, ad un lifting delle guance o del collo, perchè il trattamento con Botox può addirittura sostituire il lifting frontale.
(Excursus) Si parla spesso di "scollamento cutaneo" quando si parla di lifting.
Lo scollamento cutaneo può essere grande (esteso) o piccolo (limitato). Facciamo un esempio. Pensiamo di essere distesi nel nostro letto e di avere il torace scoperto perchè la coperta è discesa verso i piedi. Pensiamo adesso di voler tirare la coperta "dai piedi in su verso il nostro torace": dovremo sollevarla ampiamente per poterla tirare verso di noi...Se invece la solleviamo poco, potremo "tirarla in su" molto poco....La stessa cosa accade nei lifting.
Durata intervento | da 3 ore (fino a 5 ore) |
Numero Interventi | 1 |
Durata Permanenza in clinica | 48 oreoppure 8 ore se in regime ambulatoriale |
Totale Medicazioni | 3 (1 alla settimana) |
Trattamenti Dopo l'intervento | 8 - 10 massaggi linfodrenanti |
Ritorno al Sociale | 21 giornioppure 7 se in regime ambulatoriale |
Esposizione al Sole dopo | 40 giorni |
LIFTING del viso: ne esistono diversi tipi (cervicofacciale), (facciale, come lo S-Lift o come il MACS-Lift), (temporale), (R.A.R.E.). (Endotine).
LIFTING delle guance
(E' invece andato in disuso il Lifting frontale bicoronale sostituito in alcuni casi dal Lifting frontale endoscopico) (Inoltre, attualmente, si ricorre all’uso del Botox in alternativa al lifting frontale, bicoronale od endoscopico).
Introduzione.
Nota 1): il termine SMAS è riferito al Sistema Muscolo Aponevrotico Superficiale che è una struttura che ingloba le fasce ed i muscoli mimici e una parte del grasso sottocutaneo.
Nota 2): il termine “lifting” (sollevamento) è applicato a molti distretti corporei. Per definire il lifting del viso si usa un’estensione aggettivale (“cervicofacciale”, “frontale”, “temporale”) per indicare l’area che si intende modificare oppure l’anglicismo “FaceLift” oppure anche il termine “Ritidectomia” che deriva dal latino e significa “togliere le rughe”. Parlando solo in generale del FaceLift, va precisato che ne esistono di diversi tipi (solo “cutanei” poco usati, oppure “cutanei + SMAS” che praticamente rappresentano la tecnica tipica, ed infine la tecnica di Hamra che interessa anche il piano muscolare sito ancora più profondamente). Esiste anche la nuova tecnica R.A.R.E. che rappresenta il cosiddetto Lifting "Verticale".
Tratteremo l’argomento in generale, ed useremo il termine generico di "Face Lift".
La personalizzazione si avrà solo col colloquio diretto con il Chirurgo. Può essere associato un trattamento con Botox e/o altre procedure, vedi oltre.
Bisogna parlare al proprio Chirurgo e fargli anche le domande che si è avuto il tempo di formulare a casa, di trascrivere su un foglietto, per esporle poi al momento della visita.
Selezione dei candidati.
Un FaceLift può fare molto di più che migliorare l’apparenza della pelle del viso: può migliorare la propria autostima.
Come per la Rinoplastica e la Mastoplastica additiva che sono essi pure due interventi chirurgici che “non si possono nascondere”, anche per il FaceLift valgono le stesse considerazioni.
L’intervento chirurgico non serve per superare una depressione, per riconquistare un partner o per fare carriera; serve esclusivamente per riacquistare il piacere di se stessi, cioè la propria autostima. E’ importante la valutazione psicologica. E’ importante il colloquio tra paziente e Chirurgo.
I migliori candidati per il FaceLift sono persone di entrambi i sessi, sane (anche e soprattutto psicologicamente) con un ben definito e “stabilizzato” desiderio di migliorare l’aspetto del proprio viso. Questo deve essere ben “recepito” da parte del paziente (che deve esserne consapevole) e da parte del chirurgo (che se ne deve accorgere).
Un aspetto importante della questione psicologica è quell’esame rappresentato dal confronto con gli altri, con le persone “vicine”.
Può infatti accadere che un intervento di FaceLift perfettamente riuscito con straordinario risultato di ringiovanimento del viso, venga successivamente accompagnato da lamentele dello stesso paziente perché un amico od una amica (che pure vorrebbero sottoporsi allo stesso intervento, ma per indecisione personale o per ristrettezze economiche non possono permetterselo) inducano nel paziente (ecco l’importanza della valutazione psicologica) l’idea che forse “stava meglio prima”. Come la Rinoplastica e la Mastoplastica additiva (che sono essi pure due interventi chirurgici che “non si possono nascondere”) anche il FaceLift è paragonabile all’acquisto di una automobile fuoriserie che si è obbligati a portare in giro ed a non lasciare in autorimessa: bisogna saper accettare le critiche degli invidiosi come i complimenti degli amici.
Sono comunque possibili anche interventi di FaceLift “meno importanti”(si parla di “miniLifting”), se si vuole dare solo una “rinfrescata” al proprio aspetto, senza stravolgerlo del tutto.
Un altro problema è rappresentato da una paziente (di solito di sesso femminile) che, adoratrice del sole, ha un corpo diffusamente invecchiato per photoaging.
A meno che non sia specificamente richiesto e sottoscritto dalla paziente, non è pensabile eseguire un FaceLift (e far ringiovanire il viso di dieci anni), ma lasciare il décolleté come spia della situazione precedente.
Osservazioni generali per il FaceLift.
Attenzione 1)
Un Face Lift fa ringiovanire il viso di (circa) 10 anni, cioè rimette indietro la sveglia del tempo di (circa) dieci anni. Ma il tempo ricomincia a trascorrere e l’invecchiamento cutaneo riprende. La durata dell’intervento è di (circa) altrettanti dieci anni. L’età giusta per sottoporsi all’intervento è perciò di cinquanta anni, ma può essere più precoce (quaranta anni) se l’invecchiamento cutaneo è stato maggiore come nelle adoratrici del sole (ed in questo caso, a quarant’anni, si vedrà meno la differenza fra viso “liftato” e décolleté non trattato: inoltre, a quarant’anni, sarà possibile sottoporre il décolleté a peelings come non sarebbe possibile a settanta anni!).
Attenzione 2)
Un FaceLift è considerato un intervento di “Chirurgia Maggiore”. Come in ogni intervento di una certa entità, ci saranno incisioni chirurgiche e punti di sutura, ci saranno edema ematomi e lividi per quindici giorni (vedi oltre nel “Dopo l’intervento. Convalescenza”).
Contrariamente a quanto si crede in genere (e diversamente da alcune storie raccontate da giornali e televisione), sottoporsi ad un FaceLift non è così semplice come andare dal parrucchiere o dal visagista. Inoltre, contrariamente a quanto citano alcune fonti NON mediche, non è possibile rimuovere tutte le rughe e tutte le pieghe del viso, qualunque sia la tecnica impiegata.
I pazienti devono accettare il giudizio ed il consiglio del Chirurgo Estetico a cui si rivolgono. Il Chirurgo interverrà sulla pelle che può essere rimossa in maniera “sicura” ed “idonea” dal Vostro viso. Il FaceLift può migliorare la pelle “piena di rughe”, ma il tipo di pelle e l’età del paziente sono importanti fattori per il buon risultato. (Potranno essere associate altre procedure: blefaroplastica e chirurgia del contorno oculare; lifting cervicofacciale più lifting temporale; impianti (protesi o fillers) facciali; Botox; peelings chimici; laser resurfacing; ingrossamento delle labbra; modifiche del mento; chirurgia del naso; liposuzione del doppio mento, affinamento delle guance troppo paffute rimuovendo la Bolla di Bichat, ecc.).
Limiti di età.
Poiché nessuno invecchia alla stessa velocità e poiché l’invecchiamento cutaneo dipende maggiormente da quanto ci curiamo della nostra pelle (fotoesposizione=photoaging), il momento giusto per avere una consulenza chirurgica per un FaceLift è quando non ci piace più quello che ci dice lo specchio: può accadere a 30 anni o ad 80 anni !
E’ importante che tutti i pazienti che si vogliono sottoporre ad un FaceLift, abbiano aspettative realistiche. I Pazienti di solito chiedono “quanto durerà ?”. Questo è impossibile da stabilire, poiché molti sono i fattori interessati (quantità di pelle rimossa, età e condizioni del/della paziente, tipo di pelle, condizioni della pelle e cioè la sua “trama” o consistenza, presenza di buona o cattiva vascolarizzazione della cute per l’abitudine al fumo, quantità di danno solare da fotoesposizione, capacità di guarigione della cute di quel paziente). L’intervento non ferma il processo di invecchiamento, ma “re-setta” l’orologio che segna l’età della cute del volto.
Poi l’invecchiamento ricomincia ma, come dire, da un’età più giovane.
Rischi.
Per i/le pazienti.
Durante la consultazione medica bisogna parlare al proprio Chirurgo e fargli anche le domande che si è avuto il tempo di formulare a casa, di trascrivere su un foglietto, per esporle poi al momento della visita. Ci sono rischi in ogni procedura chirurgica.
- Questo intervento può dare origine ad alcune CICATRICI, che il Chirurgo Estetico cercherà di far guarire nel modo più “invisibile” (quanto possibile), attuando durante la stessa sutura alcuni accorgimenti che ha maturato con l’esperienza e l’allenamento chirurgico.
- Potranno esserci EMATOMI (che il Vostro Chirurgo rimuoverà): è perciò importante un controllo attento nei giorni che seguono l’intervento.
- Potranno formarsi CROSTE e potrete avvertire un OTTUNDIMENTO (attenuazione) della SENSIBILITA’ CUTANEA: passeranno in alcuni giorni o settimane.
- Un Chirurgo preparato conosce le aree di pericolo, cioè le aree ove la vicinanza di nervi (e vasi) importanti può creare pericolo: tuttavia il decorso di queste strutture anatomiche nobili NON è una costante e NON è uguale per tutti gli individui. Possono perciò aversi DANNI NERVOSI. La tecnica chirurgica attuale, confermata da innumerevoli esercizi chirurgici, aiuta a rendere il FaceLift una procedura più sicura.
Durata.
Cinque ore, e fino a sette ore.
Anestesia.
A seconda dei casi, Anestesia Generale od in alternativa l’Anestesia Locale con Sedazione.
Indicazioni.
Consiste nella correzione e nel miglioramento del viso e del collo, con notevole riduzione delle rughe e del rilasciamento di pelle e muscoli. (Le rughe, che fanno parte della nostra mimica facciale, non scompaiono “del tutto”! vedi sopra).
Intervento.
Il Chirurgo consiglierà l’astensione dal fumo per almeno un mese prima e un mese dopo l’intervento (è importantissimo) e darà indicazione sui medicamenti da evitare (aspirina e simili, in entrambi i sessi, per due settimane prima e due settimane dopo l’intervento) (e pillola contraccettiva, nelle donne, dal mese precedente l’intervento e per tutto il mese successivo).
Il giorno dell'intervento, prima di arrivare alla Clinica, il/la paziente dovrà avere fatto, la sera prima, uno shampoo con un sapone chirurgico (Betadine®). Lo stesso verrà fatto al mattino dell’intervento. L’intervento può riguardare il ringiovanimento completo del viso (lifting totale) oppure interessare una sola zona (lifting parziale) per esempio la fronte, gli occhi, gli zigomi od il collo.
Tipi di intervento.
- FaceLift (tutto il volto dagli zigomi al collo), è detto anche “Lifting Cervico-Facciale” (agisce sui due/terzi inferiori del volto, e sul collo).
- Lifting temporale; - Lifting verticale (detto R.A.R.E.) che è una evoluzione del lifting temporale, e che serve a sollevare gli zigomi e la coda del sopracciglio. (Agisce pertanto sulla parte laterale del terzo superiore del volto).
- Lifting facciale (S-lift) (MACS-lift) (Endotine): sono i cosiddetti "mini lifting". Attenzione:sono pur sempre degli interventi di Chirurgia Plastica Estetica, non di dermatologia!!
- Lifting delle guance.
- Lifting frontale tradizionale (bicoronale), oggi sostituito dal lifting frontale endoscopico. (Oggi si preferisce addirittura l’uso del Botox in alternativa al lifting frontale endoscopico).
Le procedure più attuate sono, attualmente, il FaceLift (Cervico-Facciale) associato nella stessa seduta operatoria (se il caso lo richiede) al Lifting Temporale (tecnica di Bordeaux) o al R.A.R.E. Una combinazione molto razionale e poco traumatica per il paziente, specie nel postoperatorio, con possibilità di eseguire gli interventi in regime di day-surgery, è data dal Lifting Temporale che viene utilmente associato al Lifting Facciale (MACS-lift, S-Lift, Endotine) ed al Botox per la zona frontale. Il Lifting delle guance è utilmente associato alla blefaroplastica inferiore o ad altri interventi di chirurgia del contorno oculare. La blefaroplastica può comunque essere associata anche al Lifting Cervico-Facciale oppure al R.A.R.E.
(Il Botox è preferibile usarlo, data la sua specifica azione, dopo quindici giorni od un mese dall’intervento chirurgico vero e proprio: ciò per aver potuto chiaramente accertare, dopo l’intervento, la ripresa della funzione di conduzione nervosa dei nervi del viso).
Tecnica operatoria.
L’intervento dura da cinque a sette ore. (Solo il Mini Lifting può durare due-tre ore)
La operazione consiste in un “doppio intervento”.
In un primo tempo si solleva la cute e lo SMAS (vedi “nota 1” in “Introduzione”), e si riposiziona lo SMAS dopo averlo plicato, od averne tagliato l'eccedenza, ed averlo stirato più in alto, ancorandolo quindi con una sutura, così da stirare anche i muscoli della faccia; successivamente si taglia la cute divenuta in eccesso e si fa la sutura finale.
E’ un intervento complesso per la nobiltà delle strutture vascolari e nervose del viso che bisogna “accarezzare” passando loro vicinissimi con gli strumenti chirurgici.
Questa tecnica “standard” provvede un risultato estetico più soddisfacente e duraturo che non con il semplice miniLifting “solo cutaneo” ove la forte trazione della sola pelle produce un aspetto “tirato” e artificiale.
Si esegue una Lipoaspirazione ove ci sono depositi di grasso. Si possono associare altri interventi (vedi sopra “Attenzione 2” in “Osservazioni generali per il FaceLift”).
Come si esegue?
In anestesia generale (od in anestesia locale con sedazione profonda) si incide il cuoio capelluto ai lati della fronte e si continua davanti all’orecchio, si risale dietro il padiglione auricolare fino all’attaccatura dei capelli. Si scollano la cute e le fasce muscolari dello SMAS fino al collo, e si sollevano poi verso la parte superiore del viso, ancorandoli con punti di sutura nella posizione corretta.
Nel caso del R.A.R.E., invece, le incisioni di circa 2m (una a destra ed una a sinistra) saranno nel cuoio capelluto, sopra l'orecchio.
Dopo l’intervento. Convalescenza.
Anche se il FaceLift è spesso fatto in regime di “chirurgia di un giorno” (cioè in una Day Surgery Clinic, con dimissione in serata), sarà il Chirurgo con l’anestesista a decidere (sulla base dell’importanza dell’intervento sostenuto) se trattenere la paziente in osservazione in Clinica per uno o due giorni.
Il Chirurgo prescriverà medicazioni antidolorifiche ed antiinfiammatorie per cinque – sei giorni, e dieta semiliquida per tre (fino a dieci) giorni).
I punti di sutura sono rimossi in tempi successivi. I primi punti di sutura vengono rimossi dopo 7 – 10 giorni, e gli ultimi dopo 15 giorni. La ripresa dell’attività fisica (masticatoria, mimica e di “movimento esagerato”) si avrà dopo 15 giorni.
La paziente dovrà comunque evitare un’attività fisica “marcata” dell’intero corpo (evitando com’è logico di sollevare pesi, ma anche di stirare troppo di lato il viso) per alcune settimane e fino a due mesi, in modo da garantire la “guarigione” della sutura di montaggio del tessuto sottocutaneo (“SMAS”). Per circa due mesi la paziente dovrà comunque usarsi dei “riguardi”.
Il Vostro Chirurgo Vi chiederà di sottoporVi ad un certo numero di controlli periodici; (potrà essere rifiutato l’intervento a pazienti che non possono garantire quanto detto).
Nel post-operatorio, non accettate consigli o suggerimenti da chi (anche medico) non è familiare con questa procedura chirurgica: chiamate il Vostro Chirurgo.
Per favorire la guarigione è lo stesso Chirurgo che, al termine dell’intervento, posiziona una specifica medicazione (un bendaggio sarà imperativo per 24 ore). Al/alla paziente sarà poi consigliata una appropriata compressione con guaine specifiche per il viso, da portare giorno e notte per alcuni giorni dopo l’intervento (per quattro – sette giorni), e poi solo di notte per altri 10 –15 giorni.
- Nella prima settimana è necessario evitare le docce e lavarsi tenendo bene asciutte le ferite.
- Non esporsi al sole prima che siano trascorsi 40 giorni (usare sempre la protezione solare totale).
- Evitare anche il make up per 10 – 15 giorni ed evitare ogni trucco pesante per circa un mese.
- Non si può fare “la tinta” ai capelli per un mese (o finché il Chirurgo non Vi darà il permesso); non si può fare “la permanente” per 15 giorni (o finché il Chirurgo non Vi darà il permesso).
- Non permettete a nessuno di “tirare” i vostri capelli e, quando fate lo shampoo, usate l’asciugacapelli a temperatura media.
- Non mettete orecchini finché la sensibilità non sarà ritornata ai Vostri lobi.
Le cicatrici nell’arco di qualche mese diventano poco visibili. Sempre in agguato ed imprevedibile è la possibile risposta cicatriziale “esuberante”, che può portare alla formazione di cheloidi.
Il Chirurgo informerà la paziente sui tempi di ripresa della normale attività lavorativa. Si rammenta che il FaceLift è un intervento di Chirurgia Maggiore.
Si rammenta che il processo di guarigione delle ferite è un processo graduale e che possono volerci diverse settimane prima che la paziente si senta “nuova”.
I risultati si vedono dopo quindici giorni – un mese, e durano circa dieci anni. Si rammenta che la “durata, cioè la tenuta” dell’intervento è imprevedibile e non quantificabile in modo assoluto.
Avvertenze.
Possono formarsi ematomi: chiamate il Vostro Chirurgo immediatamente al primo segno di arrossamento o di orticaria (prurito ed arrossamento) o di emissione di “sierosità” dalle incisioni suturate.
Nei pazienti che fumano, la pelle può andare incontro a necrosi (perdita totale di vitalità): la astensione dal fumo è un determinante fondamentale per il buon esito dell’intervento. Vedi anche sopra in “Attenzione, osservazioni generali per il FaceLift”.
Il Lifting “muscolare” ha una convalescenza più lunga ed è più “fastidioso”, ma offre risultati di gran lunga superiori al semplice Lifting cutaneo (ps. il Lifting cutaneo “puro e semplice” ormai non è più fatto da nessun Chirurgo, a meno che non venga richiesto espressamente per difetti limitati).
Diversi dal lifting "puramente cutaneo" sono invece i cosiddetti "mini-lifting", perchè nei mini-lifting (MACS-lift, Endotine, S-lift) si esercita comunque un'azione anche sul sistema muscolo fasciale (lo "SMAS") sottocutaneo.
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Non crediamo molto invece nei lifting eseguiti con FILI (hanno nomi diversi, generalmente sono detti "barb-wire"), proposti come eseguibili "nella pausa pranzo". Questi "mini-lifting" sono veri e propri MINI-LIFTING e danno risultati limitati. Inoltre i fili di sospensione (barb-wire) NON sono analoghi agli altri mezzi di sospensione (del sistema Endotine) .
Infatti, ciò che conta per ottenere il risultato del lifting è l'entità dello scollamento cutaneo e muscolofasciale (vedi l'esempio della "coperta") eventualmente sostenuto temporaneamente da un MEZZO di sospensione come l'Endotine (i metodi di sospensione tipo "Endotine" sono: il "ribbon", il "trans-bleph", il "forehead", il "midface ST", ed il "midface B"), non certo la semplice e molto ridotta capacità di trazione data da un filo barb-wire che va da sottocute a sottocute e non è fissato a niente di solido (sarebbe in pratica come pretendere di suturare un budino). Inoltre, nessun intervento come il lifting facciale richiede buona conoscenza dell'anatomia (diffidate quindi dei chirurghi estetici senza Specializzazione in Chirurgia Plastica), e nessun intervento come il lifting facciale è a rischio di contaminazione con lo MRSA (stafilococco aureo meticillino-resistente) e perciò diffidate di chi propone interventi con troppa faciloneria.
Tuttavia anche la Chirurgia Estetica è figlia del suo tempo, e sono comparse (o, meglio, ri-comparse) tecniche di "mini-lifting" vero e proprio chiamate "Soft-Lifting" o "Mini-Lifting" o "Lifting della pausa pranzo", soprattutto perchè i pazienti e le pazienti richiedono piccoli "aggiustamenti" che non stravolgano i loro lineamenti e, non ultimo, chiedono interventi che siano meno costosi. Attenzione, però. Queste tecniche sono anch'esse veri interventi chirurgici, seppure richiedano uno scollamento cutaneo minore, e vanno paticate da un chirurgo qualificato che sarà in grado di fare una sicura previsione del risultato....perciò non chiedano i pazienti dei risultati "immaginifici" con una semplice piccolissima incisione: esistono delle regole anche nei lifting.... (Per esempio: pensiamo di essere distesi nel nostro letto e di avere il torace scoperto perchè la coperta è discesa verso i piedi. Pensiamo adesso di voler tirare la coperta "dai piedi in su verso il nostro torace": dovremo sollevarla ampiamente per poterla tirare verso di noi...Se invece la solleviamo poco, potremo "tirarla in su" molto poco....La stessa cosa accade nei lifting.).
Il bravo chirurgo deve essere in grado di fornire diverse opzioni ai propri pazienti. Deve spiegare l' "efficacia" cioè l'effettivo risultato ottenibile con ogni tecnica ed informare sulla "durata" nel tempo dell'effetto lifting ottenibile con ogni specifica tecnica, spiegando sempre quello che il chirurgo ritiene il "meglio" per quel paziente, garantendogli sempre la sicurezza e la salute. Ma sarà il paziente o la paziente a decidere poi cosa fare, cosa scegliere.
Attualmente, come abbiamo detto, si praticano anche dei veri e propri "mini-lifting" (o "lifting della pausa pranzo") con dei fili di trazione (detti "barb-wire") che vengono introdotti con un'agocannula che fa da tunnel per favorire l'introduzione del barb-wire, ed essere poi sfilata per lasciare in situ il barb-wire. Orbene, alcuni di essi sono validi, soprattutto se usano fili di sospensione (i "barb-wires") che siano riassorbibili...ma va sempre ricordato che in questi casi non viene eseguito nessuno scollamento e si tratta di una trazione pura e semplice della cute (non dei piani muscolofasciali sottostanti)...e perciò il risultato non può essere "straordinario". Recentemente, è stata introdotta una tecnica di fissaggio alla fascia temporale anche per i barb-wires, aprendo quindi la porta anche ad un loro utilizzo più serio da parte dei Chirurghi Plastici. Si noti comunque che questa tecnica va praticata in ambiente sterile idoneo, non certo sul lettino del dermatologo!
Come già detto, la offerta è varia e bisogna soltanto parlarne..bisogna sempre che il paziente spieghi al chirurgo plastico che cosa desidera, ed il medico presenterà le diverse opzioni. Si potranno usare i fili barb-wire (mai usare, ovviamente, dei barb-wire che siano non riassorbibili!!) per un mini-lifting, .....oppure eseguire un vero lifting parziale di alcune aree del viso con i metodi di sospensione tipo "Endotine" ["ribbon", "trans-bleph", "forehead", "midface ST", "midface B", che sono invece un validissimo sistema di sospensione, che usiamo spesso, e che però richiedono di essere posizionati (guarda un po' !) dopo un ampio scollamento chirurgico], .... oppure programmare un lifting più importante....ma senza dimenticare mai il botox !