L’aumento degli zigomi può essere ottenuto con un impianto zigomatico inserito attraverso la mucosa della bocca, oppure con la lipostruttura .
E' anche possibile ottenere l'aumento degli zigomi con un intervento di distrazione ossea (cioè allungando l'osso dello zigomo): in questo caso l'intervento diventa un po' più lungo e con un post-operatorio più impegnativo.
Siamo contrari all'utilizzo di mezzi di impianto fluidi di tipo "permanente" (stiamo parlando del silicone e dei metacrilati) per aumentare il volume zigomatico !!
Durata intervento | mezz'ora - 1 ora (2 ore se con "distrazione ossea") |
Numero Interventi | 1 |
Durata Permanenza in clinica | da 1 giorno a 3 - 4 giorni |
Totale Medicazioni | 2 |
Trattamenti Dopo l'intervento | bendaggio per 5 giorni |
Ritorno al Sociale | 7 giorni |
Esposizione al Sole dopo | 40 giorni |
IMPIANTO ZIGOMATICO (protesi).
Durata.
Un’ora.
Anestesia.
Anestesia Locale.
Indicazioni.
Serve per correggere la scarsa sporgenza degli zigomi. E’ possibile restituire volume a questa parte del viso, inserendo piccole protesi di silicone.
Intervento.
Si effettua una incisione all’interno della bocca e tramite essa viene praticato uno scollamento delle strutture molli (muscoli e tessuto connettivo) che stanno sopra lo scheletro osseo dell’area zigomatica. Viene quindi sistemata una protesi di silicone sopra il piano osseo dello zigomo. Per evitare che si sposti, inoltre, la protesi è immobilizzata con alcuni punti interni di sutura.
Dopo l’intervento (protesi zigomatica). Convalescenza.
Ghiaccio per 24 ore e cerotti da tenere per due giorni. I punti di sutura della incisione mucosa all’interno della bocca, vengono rimossi dopo otto giorni. E’ preferibile non abbuffarsi e non soffiare o fischiare per una decina di giorni.
Avvertenze.
Nei casi di inserimento di una qualsiasi protesi (ed a maggior ragione per le protesi inserite nel distretto cervico-facciale), le eventuali complicazioni che possono insorgere sono legate alla possibilità di infezione della protesi stessa ed alla necessità della sua rimozione con vanificazione dell’intervento.
Si può usare, in alternativa, la Lipostruttura secondo Coleman.
Diamo ora alcune informazioni sulla LIPOSTRUTTURA secondo Coleman (APPROFONDIMENTO)
Con l'età il viso perde volume, il tessuto adiposo diminuisce e diventa atrofico, provocando ombre o vuoti che invecchiano e rendono il viso stanco.
L'invecchiamento del volto è caratterizzato da una variabile perdita di volume delle sue componenti: questa è la causa principale dell'apparente eccesso di pelle. Esattamente come avviene in una mela avvizzita, il raggrinzimento è provocato non da un eccesso dell'involucro, ma da una perdita variabile del volume iniziale.
Nel viso questi effetti si manifestano: alla fronte, più appiattita e meno prominente, alle tempie, più infossate, agli occhi, più incavati, agli zigomi, meno evidenti e meno rotondeggianti, alle guance meno "piene" e meno toniche, alle labbra più sottili e ipotrofiche, al collo, solcato da rughe e pieghe cutanee.
E' evidentemente più logico ed efficace cercare di ripristinare il VOLUME PERDUTO piuttosto che stirare semplicemente la cute del volto con un lifting. Ma, in alcuni casi, può essere indicato addirittura associare la lipostruttura al lifting, per esempio se dobbiamo riposizionare della cute rilassata e ptosica, ed abbiamo anche la necessità di riempire un "vuoto" in regione zigomatica od intorno agli occhi.
DEFINIZIONE (LIPOSTRUTTURA)
La lipostruttura è la tecnica di rimodellamento del viso grazie al trasferimento di tessuto adiposo da un'area anatomica ad un'altra.
Deve la sua paternità allo statunitense dott. Sidney Colemann, chirurgo plastico di New York.
Oggi, sperimentata da tempo, è utilizzata sia da sola che complementariamente ai differenti tipi di lifting, rendendoli molto più naturali.
La lipostruttura consente di aumentare il volume di alcune regioni corporee usando come "filler" (riempitivo) il proprio grasso corporeo. Più usata per il viso, la lipostruttura è stata usata anche in altri distretti corporei come la mammella, la regione glutea, gli arti, ovviamente per riempire avvalllamenti o retrazioni conseguenti anche a traumi od interventi chirurgici oncologici: la lipostruttura, quindi, è un formidabile mezzo per tutta la Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica.
Questo tipo di rimodellamento ("per aggiunta") è un lavoro molto minuzioso che può far seguito solo ad uno studio accurato della trasformazione avvenuta con l'invecchiamento, per esempio comparando fotografie del paziente in epoche diverse.
Inoltre, recenti studi hanno aperto una nuova ed importantissima luce sul capitolo "lipostruttura": infatti nel tessuto adiposo trapiantato con questa tecnica sono state trovate cellule staminali mesenchimali adulte.
Queste cellule staminali hanno dimostrato di rigenerare i tessuti nei quali vengono trapiantate, "prendendo" dalle cellule vicine (del tessuto nel quale sono state trapiantate) le informazioni per "scegliere" la loro futura via di differenziazione (le cellule staminali sono infatti cellule totipotenti: infatti si trasformano in cellule simili a quelle del tessuto in cui si trovano, ed è per questo motivo che lo possono RIGENERARE!).
TECNICA (LIPOSTRUTTURA)
L'intervento comincia con il prelievo di tessuto adiposo (molto simile ad una minilipoaspirazione), con strumenti particolarmente sottili, da aree tipicamente ricche di grasso: addome, fianchi, ginocchia.
Il grasso così prelevato è tuttavia diverso dal grasso che si potrebbe ottenere con una normale lipoaspirazione pure se con cannule sottili: infatti le cannule che si usano con la tecnica di Coleman hanno una punta (un'estremità) che permette di prelevare il grasso NON in forma di micropalline (come in una micro-lipoaspirazione, ove queste micropalline hanno sempre il problema di non essere raggiunte, al loro centro, dai capillari sanguigni neoformati) MA, invece, in forma di micro-striscioline (che pertanto possono essere più facilmente colonizzate dai capillari sanguigni).
Questa è la vera innovazione della tecnica della LIPOSTRUTTURA rispetto al tradizionale lipofilling.
Successivamente, il grasso prelevato viene centrifugato delicatamente e filtrato per eliminare le cellule danneggiate o altri detriti cellulari che ne ostacolerebbero l'attecchimento. In questo modo solo gli adipociti perfettamente sani e vitali saranno impiantati (con un ago sottile e dalla punta smussata) uniformemente, metodicamente, quasi particella per particella, ove necessario.
ANESTESIA (LIPOSTRUTTURA)
Se la lipostruttura è eseguita come unica tecnica, può essere sufficiente una banale anestesia locale, eventualmente associata a sedazione per cancellare ogni sensazione fastidiosa.
Se viene invece associata a lifting, si renderà necessaria l'anestesia generale.
POST-OPERATORIO (LIPOSTRUTTURA)
La minuziosità del trattamento determina, invariabilmente, un certo edema o gonfiore che persiste per alcuni giorni nel post-operatorio.
Questo edema, che può essere di particolare entità per gli interventi estesi a tutto il viso, è parte naturale della tecnica e non deve preoccupare la paziente che deve essere comunque informata (in particolare per interventi estesi a tutto il viso).
Invece, la ipostruttura limitata a singole componenti del viso, (guance o labbra per esempio) avrà un tempo di recupero ovviamente molto più veloce e la ripresa della normale vita di relazione avverrà in tempi molto più rapidi.
COMPLICANZE POST-OPERATORIE (LIPOSTRUTTURA)
Le complicanze si possono teoricamente verificare in tutti i tipi di chirurgia.
Raramente, può verificarsi un piccolo ematoma che dovrà essere drenato dal chirurgo.
L'infezione è un evento eccezionale che viene affrontato e risolto con opportuna terapia antibiotica.
- [EXCURSUS = Ricordiamoci di non confondere il termine LIPOSTRUTTURA (nella quale aggiungiamo del grasso, o meglio lo trapiantiamo da una parte ad un'altra dello stesso individuo) con il termine LIPOSCULTURA (che è sinonimo di liposuzione e di lipoaspirazione).]
Torniamo alle PROTESI FACCIALI (APPROFONDIMENTO)
Le protesi facciali sono ampiamente utilizzate da molti anni: i materiali selezionati sono frutto di un'evoluzione tecnica durata decenni e tuttora in continuo perfezionamento.
Questi materiali non interferiscono in nessun modo con il nostro organismo e si mantengono inalterati nella forma e nella composizione; possono essere rimossi con facilità in qualsiasi momento, qualunque sia la ragione.
La forma delle protesi facciali è estremamente varia in modo da potersi adattare ad ogni area anatomica.
Le possibilità di utilizzo sono lievemente inferiori rispetto alla lipostruttura che invece consente correzioni più fini e minuziose di ogni parte del viso.
TECNICA (PROTESI FACCIALI)
Piccole protesi dello spessore di alcuni millimetri, ma comunque con dimensioni pari a quelle dell'area che vogliamo meglio definire (per esempio, lo zigomo),vengono inserite attraverso mini-incisioni (per esempio all'interno della bocca e quindi assolutamente invisibili), fornendo così il volume mancante alle aree interessate.
Realizzate in materiale morbido, si adattano perfettamente ad ogni superficie, abitualmente senza il rischio che vengano percepite o che ne vengano riconosciuti i margini.
L'intervento dura circa 40 minuti od un'ora.
ANESTESIA (PROTESI FACCIALI)
L'intervento viene eseguito in anestesia locale associata a una blanda sedazione.
L'intervento non è assolutamente doloroso: nelle prime giornate post-operatorie è frequentemente riferito un senso di tensione dominato dai comuni analgesici.
POST-OPERATORIO (PROTESI FACCIALI)
Vi è un poco di gonfiore dovuto ad edema, che raggiunge il picco massimo dopo due giorni e tende quindi ad attenuarsi progressivamente.
COMPLICANZE POST-OPERATORIE (PROTESI FACCIALI)
Le complicanze si possono teoricamente verificare in tutti i tipi di chirurgia. Raramente, può verificarsi un piccolo ematoma che deve essere drenato dal chirurgo.
L'infezione è un evento raro che viene affrontato e risolto con opportuna terapia antibiotica.