Il programma di ringiovanimento è una evoluzione della "biostimolazione".
Il programma di ringiovanimento consiste nel preparare, per il singolo paziente, uno schema di trattamento per il viso che consiste nell'alternare peelings, carbossiterapia, fillers (collagene, ac.jaluronico), laserterapia, biostimolazione (iniezioni intradermica di aminoacidi e vitamine, fattori di crescita), trattamento con Botox-Vistabex, trattamento con ac.polilattico o con fostato tricalcico (stimolare il derma), con la assunzione per bocca di oligoelementi, e maschere alle vitamine da applicare al viso, e con un programma cosmetologico (se è il caso, associando una dieta ed un programma di fitness in palestra) per ottenere un ringiovanimento del viso ed anche un benessere di tutto l'organismo.
Utile per il resto del corpo, oltre alla già ricordata assunzione per bocca di integratori alimentari di oligoelementi, è la stimolazione laser anche con massaggio strumentale con tecnica vacuum e la LED-terapia, oppure la carbossiterapia, od anche la tradizionale mesoterapia. E,se il problema è qualche rotolino di grasso o la classica "pancetta", la fosfatidilcolina.
Il programma può durare anche due mesi, ma ha il vantaggio di poter essere eseguito a domicilio dallo stesso paziente, con solo qualche visita di controllo in occasione della quale eseguire i peelings, e soprattutto la biostimolazione, od il richiamo per i filler (collagene ed ac.jaluronico).
Ringiovanire la cute vuol dire, prima di tutto, intervenire sull'invecchiamento biologico e su quello da luce solare (photoaging), consigliando nel primo caso una dieta ricca di frutta e verdura per potenziare le nostre risposte biologiche e consigliando, nel secondo caso, un'accurata protezione solare (soprattutto per le pelli più chiare) come pure di rinunciare all'esposizione "anarchica e senza regole" a lampade abbronzanti (a meno che non si tratti, ma con un programma corretto, di prepararsi all'esposizione solare di un previsto viaggio in località soleggiate).
Ringiovanire la cute vuol dire, successivamente, consigliare l'assunzione per bocca dei precursori alimentari specifici e degli oligoelementi (i minerali) che aumentino il "pool" di sostanze disponibili al quale il nostro organismo può attingere per il suo metabolismo (è la cosiddetta "endofarmacologia").
Ringiovanire la cute vuol dire, anche, praticare microiniezioni intradermiche ("sottopelle") di FATTORI DI CRESCITA ed ESTRATTI PLACENTARI (ricchi di polidesossiribonucleotide), per potenziare sempre di più le capacità riparative e rigeneranti della cute danneggiata dall'invecciamento.
Ringiovanire la cute vuol dire, alla fine, recuperare il microcircolo (anche riducendo il fumo), ridurre lo strato corneo, eliminare le macchie ove possibile, eliminare la couperose, stimolare la neoformazione di collagene e di elastina ad opera dei fibroblasti, reidratare (tutte azioni,queste, stimolate dalla CARBOSSITERAPIA e potenziate dal LASER e dalla LED terapia o detta fotobiomodulazione), immettere direttamente nel derma cutaneo con microiniezioni sia sostanze antiossidanti che VITAMINE che AMINOACIDI.
L'effetto della CARBOSSITERAPIA si manifesta con (1) l'attivazione della componente fibroblastica del connettivo, deposizione di nuovo collagene e migliore idratazione dei tessuti, e miglioramento dell'elasticità e della tonicità della cute, con (2) effetto di stimolazione diretta delle fibre muscolari della parete vasale (per l'acidosi indotta dalla reazione con H2O e formazione di H2CO3), con (3) effetto simpaticomimetico sui vasi con aumento della velocità di flusso ed apertura degli sfinteri precapillari, con (4) effetto Bohr (riduzione dell'affinità dell'emoglobina per l'ossigeno, con aumentata tendenza per l'ossiemoglobina a rilasciare ossigeno nei tessuti), con (5) riapertura dei capillari profondi (non le teleangectasie) precedentemente obliterati che si mantiene nel tempo.
Le AZIONI PRINCIPALI della "LASER TERAPIA" sono:
- aumento del flusso ematico: vasodilatazione di capillari ed arterie.
- biostimolazione: rigenerazione dei tessuti, stimolazione della sintesi proteica, stimolazione della produzione dell'ATP (per attivazione e potenziamento della respirazione mitocondriale), stimolazione alla mitosi dei fibroblasti, aumento di collagene ed elastina.
- effetto antiinfiammatorio.
- effetto antiedematoso, con stimolazione del sistema linfatico.
- effetto analgesico.
- effetto cicatrizzante.
- effetto antibatterico, con un'azione diretta sui batteri ed una stimolazione del sistema immunitario nella produzione di leucociti.
Molteplici funzioni biologiche su vari bersagli cellulari sono da ascrivere ai LED (Light Emitting Diode).
La fotoattivazione o fotomodulazione o fotobiomodulazione sono tre termini analoghi con i quali si indica una recente tecnica di stimolazione cellulare, attuata tramite una luce emessa da una sorgente laser a diodi che non emette calore. La terapia LED (a varie lunghezze d'onda) porta ad una stimolazione dei fibroblasti con conseguente maggiore produzione di collagene di tipo I nel derma reticolare, e del collagene di tipo III nel derma papillare, assieme ad una stimolazione di mastociti e macrofagi (le cosiddette cellule "scavenger" o "spazzine"). [EXCURSUS. E' noto che nella cute i linfociti T giocano un ruolo fondamentale nel riconoscimento e nella neutralizzazione di antigeni non organo-specifici, e nella regolazione di molti processi infiammatori. Per essi, lo spettro luminoso più attivo è quello della luce gialla e rossa compresa tra i 590 ed i 630 nm]. La sorgente LED rilascia fotoni con un basso potere d'incidenza, in grado di dare effetti positivi sulle cellule sia a livello morfologico che molecolare. La luce viene assorbita dai citocromi dei mitocondri, con conseguente aumento dell'attività metabolica delle cellule bersaglio ed una maggiore disponibilità di energia cellulare. Si ritiene che l'assorbimento della luce provochi cambiamenti nella conformazione strutturale della membrana mitocondriale. La successiva traslocazione di protoni lungo la catena respiratoria mitocondriale determina una maggiore sintesi di ATP (l'ATP è in pratica la "benzina" delle nostre cellule), così ottenedo una maggiore disponibilità di energia per le cellule stesse.
La fotobiomodulazione può essere ottenuta con sorgenti luminose che abbiano una lunghezza d'onda compresa nello spettro della luce visibile o dell'infrarosso, ed offre diverse indicazioni terapeutiche : dalla guarigione delle ferite e delle ulcere cutanee, al fotoringiovanimento, fino alla stimolazione immunologica della cute con l'aumento dei livelli locali di linfociti T.
Per tali motivi, la fotobiomodulazione è in grado di regolare l'attività o l'inattività delle cellule con le quali interagisce, e può essere utilizzata DA SOLA oppure come COMPLETAMENTO ad altre tecniche di ringiovanimento.
Gli AMINOACIDI sono i mattoni con cui sono sintetizzate le proteine (il collagene, e ce ne sono di diversi tipi, è una proteina, ed è la proteina strutturale della nostra pelle assieme ad un'altra proteina detta elastina. Entrambe queste proteine danno sostegno e tono alla nostra cute).
Le VITAMINE sono i coenzimi indispensabili al funzionamento degli enzimi stessi (in pratica, le vitamine sono i muratori che devono "mettere assieme" i mattoni, cioè gli aminoacidi, per sintetizzare le proteine).
L'iniezione intradermica ("sottopelle") di aminoacidi e vitamine induce i fibroblasti cutanei (già "preparati" dalla stimolazione dermica indotta dalla carbossiterapia, dal laser, e dai peelings) ad entrare in azione ed a produrre collagene e glucosaminoglucani (migliorando texture ed idratazione cutanea): tutto ciò viene espresso con il termine di BIOSTIMOLAZIONE o di BIORIVITALIZZAZIONE.
Se la attivazione dei fibroblasti (le cellule che danno “tono” alla nostra pelle) sarà ottenuta da peelings e laserterapia, la migliore ossigenazione dei tessuti ed il rinnovamento cellulare sarà ottenuta dalla carbossiterapia e dalla fotobiomodulazione (LED terapia), e l'aumento del pool di sostanze nutritive per la nostra pelle sarà ottenuta dall'iniezione intradermica di vitamine ed amminoacidi e di fattori di crescita ed estratti placentari, e in associazione i Filler ed il Botox-Vistabex avranno completato l'opera, .....saremo riusciti a "finalizzare" il nostro progetto, rigorosamente non chirurgico.
E' questo, appunto, il nuovo concetto di "lifting dolce" del viso, non chirurgico.
E' questo, appunto, che chiamiamo "contour-lift, non chirurgico".
Questo programma è specifico per il viso ed il decolleté, ma esiste un protocollo specifico per il trattamento dei dismorfismi delle gambe e dell'addome.
In pratica, il programma di ringiovanimento viene personalizzato caso per caso e può essere indirizzato a specifici distretti corporei (viso, seno, corpo).
E' un modo di prendersi cura di sè, di non invecchiare o di farlo bene.